FAQ – Technologia RFID

Il termine RFID è l’acronimo di Radio Frequency Identification, ovvero identificazione in Radio Frequenza.

La principale differenza tra la tecnologia attiva RFID e la tecnologia passiva RFID sta nella presenza di una batteria all’interno del transponder di tipo attivo. Tale batteria permette di aumentare la potenza di trasmissione e pertanto la distanza di lettura. La tecnologia passiva per propagare il campo elettromagnetico utilizza invece un condensatore che, una volta carico genera il campo elettromagnetico che trasporta l’informazione presente nel chip

Le principali frequenze operative sono:

LF (125KHz e 134,2KHz) – Bassa frequenza

HF 13,56MHz – Alta Frequenza

UHF 860-915MHz – Frequenze Ultra Alte (ultra High Frequency)

UHF 2,4GHz (in senso lato del termine RFID, rientrano nella categoria Wi-Fi e Bluetooth Low Energy, vedi sezione specifica)

L’EPC “Gen2” è uno standard che definisce i requisiti logici e fisici che deve avere un controller e un transponder per lavorare a frequenze UHF in ambito RFID. La versione V2 è stata introdotto definitivamente nel 2013/2014 e rispetto alla versione che ancora oggi è utilizzata nel 99% delle applicazioni (EPC C1G2 V1) inserisce alcune caratteristiche che i tag i controller devono avere tra cui:

FUNZIONE “UNTRACEABLE”: Si tratta di un’opzione che permette di nascondere una parte della memoria, ridurre la distanza di lettura del tag in modo dinamico e limitare i privilegi di accesso.

AUTENTICAZIONE E CRITTOGRAFIA: Per verificare l’accesso ai dati lato controller e tag.

GESTIONE DELLA MEMORIA UTENTE con nuove opzioni.

Per maggiori informazioni si rimanda al documento redatto direttamente dall’associazione GS1: http://www.gs1.org/sites/default/files/docs/epc/epc_gen2v2_fact_sheet.pdf